NOVEMBRE 2004 :
Inaugurazione al pubblico del sito ufficiale di scripofilia in ITALIA.
Scripofilia.it e’ un portale verticale voluto e realizzato da Alberto
PUPPO fondatore di questo progetto. Specializzato nella
catalogazione, consulenza e vendita di articoli antichi, azioni,
obbligazioni, manoscritti, banconote italiane e mondiali, francobolli, libri,
certificati e molto altro ancora.
Questo progetto nasce con l’intento di riunire in un unico sito internet
tutti quei collezionisti e addetti ai lavori che voglio acquistare o vendere
prodotti con il miglior rapporto qualità/prezzo. La finalità del progetto e’
a scopo benefico infatti parte del ricavato andra’ ad una fondazione a nome
di mio padre ROBERTO PUPPO
morto circa un anno fa’, per la raccolta di fondi per la lotta contro il
cancro.
SCRIPOFILIA.IT si occupa inoltre di far consulenza e ricerca storica
specializzata nei vari settori avvalendosi della collaborazione dei migliori
consulenti esistenti al mondo.
Questo portale e’ anche consultazione e lettura, con le sue 600.000 pagine di
storia divise per secoli e per anni, sono catalogati tutti gli avvenimenti
piu’ importanti, spaziando dall’arte, alla letteratura, agli avvenimenti
scientifici, ai personaggi famosi, all’ economia.
All`interno si trovano circa 10.000 certificati azionari ed obbligazioni
storici da tutto il mondo, piu` di 5.000 banconote catalogate con le relative
schede; e centinaia di altri documenti storici.
Tutto questo e` descritto con un ampia scheda di approfondimento storico,
seguita dalla quotazione di mercato.
Ci saranno aree dedicate alle aste della settimana, ai forum, alle chat tra
appassionati collezionisti, notizie da tutto il mondo, e un area riservata
all`e-commerce per acquistare immediatamente tutto quello che e` disponibile.
Il sito sara’ raggiungibile attraverso www.scripofilia.it e
www.scripofilia.com.
Sempre più diffuso anche in Italia il collezionismo di
titoli storici, carte valori d'epoca e azioni fuori corso
Il
collezionismo di tali vecchi documenti finanziari prende il nome di
Scripofilia e scripofili ne sono i collezionisti. Questi termini sono il
frutto di un'inchiesta svolta fra i lettori di un autorevole quotidiano
londinese. Tra l'altro "scrip" nel linguaggio finanziario significa
"certificato provvisorio di titoli, banconota di piccolo taglio" e
in inglese "scrip share" vuol dire "azione gratuita".
Così i vecchi titoli, che un tempo rappresentarono il
patrimonio di molte famiglie, conservati a lungo come ricordo di un'antica
ricchezza, sono diventati oggetto di collezioni interessanti non solo dal
punto di vista estetico ma anche per l'aspetto culturale.
Alle origini delle società per azioni:
le prime S.p.A. nel mondo
Secondo alcuni studiosi, le prime società per azioni
sarebbero le Maone genovesi,
associazioni tra i proprietari delle galere del XIII secolo; secondo altri la
prima S.p.A. sarebbe il Banco
di S. Giorgio, sempre di Genova (1408).
E'
comunque generalmente ammesso che l'origine delle società per azioni sia da
ricercare all'inizio del XVII secolo nelle grandi compagnie di commercio
olandesi, inglesi e francesi. L'opinione generale considera il 1602 come
l'anno ufficiale di nascita delle S.p.A. In quell'anno fu fondata la società
olandese Oast Indische Compaignie -
Compagnia delle Indie Orientali che effettuava collegamenti navali
con l'India e la Cina,
importando spezie orientali, zucchero, seta, cotone e avorio. Tale società
utilizzò per la prima volta il termine "Aktie" ovvero
"azione". Il più vecchio titolo conosciuto è un'azione rilasciata
nel 1606 proprio da questa compagnia, uno dei cui rari esemplari è custodito
nella Borsa Valori di Amsterdam.
La
Compagnia delle Indie
Orientali aveva una struttura analoga a quella delle attuali
S.p.A. Chi acquistava azioni diventava socio, partecipando indirettamente
alla vita della società stessa, sia agli utili sia alle perdite. Non di rado
gli azionisti erano pagati in natura con gli stessi prodotti di importazione.
Valutazione
A parte la tradizionale definizione secondo cui il
prezzo di un articolo è determinato dal rapporto offerta/domanda, per
valutare un vecchio titolo esistono dei criteri ben determinati quali:
- l'importanza storica:
sono ricercati, per esempio, i titoli emessi durante rilevanti eventi storici
come la rivolta dei Veneziani contro gli Austriaci, la guerra di secessione
negli Stati Uniti d'America, ecc;
- il valore artistico
ovvero la grafica particolarmente decorativa oppure le opere di famosi
incisori;
- l'anno di emissione: più
vecchio è il titolo, più ha valore. Per i titoli storici italiani è
importante, come punto di riferimento, l'anno dell'unificazione d'Italia. I
certificati emessi prima del 1861 hanno generalmente un valore più elevato di
quelli postunitari;
- la rarità: un titolo appartenente a un'emissione di 100.000 certificati può
essere rarissimo se molti ne sono andati distrutti; analogamente un titolo di
piccola emissione si può considerare abbastanza comune se quasi tutti gli
esemplari sono ancora presenti sul mercato;
- lo stato di conservazione: è
comprensibile come un titolo ben conservato abbia maggior valore rispetto
allo stesso in cattive condizioni;
- le firme di personaggi famosi.
Consigli pratici per i Collezionisti
Il
collezionista neofita non subito apprezza il fascino della ricerca e ha, per
così dire, la "smania" di possedere in breve tempo una voluminosa
raccolta per cui, inizialmente, tende ad acquistare un po' di tutto purché
non costi troppo.
È un errore in cui incorrono quasi tutti. Ma si tratta
di un inevitabile stadio di evoluzione che permetterà, in un secondo tempo,
di comprendere come più della
"quantità" abbia valore la "qualità" dei pezzi.
Meglio possedere pochi ma interessanti titoli, piuttosto che pacchi di
certificati ancora molto diffusi e insignificanti. Molti collezionisti,
proprio per timore di disperdersi, hanno ristretto la loro raccolta
specializzandosi in settori specifici aventi affinità con i loro interessi
privati o con la loro professione.
Gli scripofili, come tutti i collezionisti, non soffrono
mai di solitudine! Amano stringere amicizia con persone che coltivano la
stessa passione e, a tale scopo, si riuniscono in club o associazioni. Si organizzano meeting per scambiare opinioni ed
esemplari; spesso vengono pubblicati a cadenza fissa giornalini di
informazione.
E' molto importante per il titolo un buono stato di conservazione, che
contribuisce ad aumentarne il valore intrinseco. È sempre preferibile,
qualora ve ne sia la possibilità, acquistare un esemplare in buone condizioni
anche se un po' più caro.
È necessario poi saperlo mantenere in
buono stato. Esistono degli album o
raccoglitori di apposite dimensioni con buste double-face in materiale
termo-resistente e privo di acido oleinico, adatti a garantire nel tempo una
perfetta conservazione di documenti in genere.
Di
tanto in tanto ci viene rivolta la domanda: "Perché
si raccolgono titoli storici?". La risposta é semplice:
perché si tratta di documenti originali che testimoniano le più disparate
imprese umane, gettando un ponte ideale tra
i settori dell'economia, del commercio, della borsa valori, della storia e
dell'arte. Chi vive a contatto con uno o più di tali
"mondi" si trova quasi automaticamente attratto dai titoli d'epoca
e comincia a raccoglierli.
Un altro quesito alquanto ricorrente è: "Rivedrò mai i soldi che ho speso per la mia
collezione?". Occorre innanzitutto fare luce sugli obiettivi della raccolta: la si fa per puro
investimento, per passatempo o per passione? Spesso si tratta di
un insieme di varie motivazioni. In ogni caso è pur sempre un passatempo come
lo è qualsiasi altro hobby. In tal caso, però, nessuno si aspetta un realizzo
del denaro investito. Chi invece è orientato verso un parziale e alternativo
investimento, può verificare da sè l'andamento dei prezzi sul mercato. A confronto di altri settori, stiamo certamente in
testa per quanto riguarda la differenza tra il prezzo pagato in origine e
quello successivamente ricavato, a prescindere dai certificati
comuni.
L'attuale processo di razionalizzazione per eliminare la
circolazione fisica dei titoli azionari e obbligazionari delle società
quotate, sostituendoli con semplici registrazioni contabili, comporterà un incremento del valore dei vecchi
titoli ancora circolanti.
Un altro fattore che valorizzerà le azioni e le
obbligazioni antiche è rappresentato dalla loro crescente domanda sul mercato. Evidentemente non tutti i
certificati possono rappresentare un investimento. La scelta si limita a
certificati di bassa tiratura, preunitari - per quanto riguarda i titoli
italiani - o avvalorati da autografi di uomini famosi. In tal caso è sempre
consigliabile affidarsi al consiglio di un esperto.
Il Collezionismo
In
un articolo riguardante i titoli storici, apparso qualche anno fa su una
rivista economica italiana, si leggeva l'ottimistica frase: "Il boom mondiale della collezione di titoli
storici comincia a dilagare anche in Italia!". Gli
incoraggianti risultati finora raggiunti non possono che confermarlo.
I collezionisti, da poche decine quali
erano, sono progressivamente aumentati fino a diventare centinaia;
aste specializzate sono ormai
battute due volte all'anno; la stampa dedica sempre più spazio a tale giovane
e interessante hobby; vengono organizzate varie esposizioni esclusivamente dedicate alle antiche carte
valori.
Un notevole contributo a questo trend è stato apportato dal crescente interesse per la storia economica e
finanziaria, dal fascino della
riscoperta del passato nonchè dalla considerazione della "esclusività" di una collezione del
genere. Esistono di fatto in circolazione molti meno titoli
rispetto per esempio a francobolli o monete, e sempre meno ne esisteranno in
futuro. Con l'avvento dei computer, si è andata affermando la borsa
telematica con la conseguente diminuzione della circolazione fisica dei
titoli.
A proposito di valori, benchè i prezzi massimi
realizzati negli ultimi due anni alle aste internazionali superino
notevolmente i 10 000 Euro, il valore medio
dei certificati italiani oscilla tra i 25 e i 75 Euro.
A titolo esemplificativo ecco alcune recenti aggiudicazioni delle aste battute in Eurolandia al
netto delle commissioni:
American Express: 15.000
Zucker Raffinerie del 1792: 12.000
Rhein Nahe Eisenbahn: 6200
Hippodrom: 7500
Prima Società Austriaca di Assicurazioni (traduzione): 7000
Englischer Garten im K.K. Prater: 2000
Vienna Gigantic Wheel: 2200
Peugeot Croizat: 950
Strada Ferrata Genova Voltri: 600
Monte di Pietà di Pistoja: 400
Monte Redimibile del 1725: 500
Fabbrica Automobili Lux: 300
Fabbrica Automobili Standard: 290
Alitalia: 90
Banca Ercta: 260
Italgas: 200Stadttheater Hamburg: 19.000
HAPAG: 15.000
Norddeutscher Lloyd: 6000
Hispan Suiza: 4000
Allianz: 3200
Prestito Città di Leiden: 25.000
Come si può constatare al primo batter d'occhio, il
mercato dei titoli storici in Italia è tuttora sottovalutato e a prezzi
appetibili!
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